domenica 12 novembre 2017

Giornate storte - Come in un film Disney - Il mio vero nome è Dory - Poche idee, ma confuse

Questo articolo doveva essere pubblicato la settimana prossima, perché per questa settimana stavop scrivendo un'altra cosa.
Sì, cinque dannati giorni per scrivere, e male,  un articolo, ma ci tenevo davvero tanto.
Poi quel simpaticone di bloggeer ha pensato bene di non pubblicarlo e di non salvare in automatico le modifiche, col risultato che ha cancellato tutto il mio duro lavoro ç_ç
Così, fra una lacrima di disperazione e una parolaccia, vi lascio questo articolo...!
.Non so se vi ho detto che non mi piace preparare cose con i gamberetti.
Se non lo avessi fatto, sappiatelo: non mi piace preparare cose con i gamberetti.
L'ansia della contaminazione di altri cibi e di beccare il poveretto allergico e lavati le mani e preparali e lavati le mani e metti via le cose sporche e lavati le mani eccheppalle e uffa.
E, però, c'è gente che mangia TUTTI I SANTI GIORNI gamberetti.
Faranno la cacca rosa.
O forse diventeranno rosa, come i fenicotteri. Chissà quando avverrà la metamorfosi. -_-'
Ma senza colpevolizzare il povero cliente che ci ha accordato la sua fiducia e che adora i nostri gamberetti, bisogna dire che le giornate storte a volte sno storte e punto non è colpa di nessuno.
E quando il volo più scrauso che trovi, dove praticamente sei tu che sbatti le ali, è di 200 Sterlonze a testa, non puoi fare a meno di considerarla una giornata storta, dai. -_-*4

E allora, per cercare di non pensarci, cominci a canticchiare qualche motivetto e lasci andare i tuoi pensieri, com'è che faceva la sigla di quel cartone?
"Caro Bum Bum, cucciolo adiposo"... No... Non era così... "Bum Bum il cagnolino coatto ma carino"... No... Non me la ricordo...
Gamberetti... A volte mi sembro il cuoco pazzo della Sirenetta... La Sirenetta... Sebastian...
"Anche la razza ed il salmon sanno suonare con passion... Tuttuttururu ogni concerto è un successon!"... Sì, Sebastian, come no. Ma se sono passati solo 30 secondi dal disastroso fallimento del concerto per Re Tritone!

UU: Ah, Fil (ho cambiato il nome per questione di privacy), abbiamo finito i crusty rolls!
FF: Ah ok, mi passi un crusty roll?
>> perdita della memoria a breve termine. Brevissimo termine!

Manteniamo la calma. Il telefono squilla, appena riattacco gli ridico che abbiamo finito i crusty rolls.

XX: Vorrei un tramezzino al prosciutto. Però il prosciutto non lo metta dentro una baguette, lo vorrei dentro un panino all'olio.
>> facciamo che io metto giù, lei fa pace col cervello e poi richiama, che mi sembra meglio '-'

Niente, è proprio "uno di quei giorni in cui".
Come dici? Una cioccolata calda? veramente vorrei provare a stare attenta alla linea... Ma sai che c'è?
Che la cioccolata deriva dal cacao. Il cacao è una pianta.
Quindi... La cioccolata E' UN'INSALATA.
Portamene una doppia, grazie! *.*

Vi lasci il link ad un tuffo nel passato, nel mio altro blog, un abbraccio sconsolato!

venerdì 27 ottobre 2017

Vertigine Parossistica Posizionale Benigna - Barriere linguistiche - Leggende metropolitane - Grandi classici

Buon pomeriggio!
No, il primo titolo non è qualche folle richiesta di un cliente svitato, ma è la causa per cui Martedì non ho pubblicato nulla ^^'
Mi è stata diagnosticata questa roba dal lunghissimo e preoccupante nome, che in realtà altro non è che una forma di labirintite, che colpisce a casaccio più persone di quante non si pensi: in pratica sono dei cristalli che se ne vanno in giro nei fluidi dell'orecchio interno, impedendogli di far bene il suo lavoro, che è quello di gestire l'equilibrio (chiedo scusa ai poveri medici/uomini di scienza che leggeranno questa lezione dell'anatomia secondo Uapa).
Così, dopo mesi di vertigini, finalmente il mio medico mi ha mandata da uno specialista per effettuare la Manovra di Epley, grazie alla quale, nelle prossime 48 ore, saprò se finalmente sono guarita!

Ed ora basta con le giustificazioni ed entriamo nel vivo!
Nonostante abbia cambiato lavoro, capita ancora che mi ritrovi a dover rispondere al telefono e, fra call center e prenotazioni per pranzo, a volte c'è davvero da divertirsi :-)
Via con la prima telefonata:

XX: Salve, sono stata lì ieri pomeriggio. Non è che avete trovato un orecchino, che me lo sono perso?
UU: Guardi, io faccio il turno di mattina (EVVAI!) e i colleghi del turno pomeridiano non sono ancora arrivati, quindi non posso aiutarla, ma se chiama più tardi...
XX: Eh, ma non può chiedere se l'hanno trovato?
UU: Eh no, perché quelli che erano di servizio ieri pomeriggio non sono ancora arrivati...
XX: Ma lei non lo sa? Non è che glielo può chiedere? >> °_°
UU: Nnno, perché io non c'ero e loro, che c'erano, non sono ancora arrivati, quindi se chiama più tardi...
XX: Eh, ma qualcuno lo saprà, no? Perché non glielo va a chiedere?!
>> PERCHE' NON SONO ARRIVATI!!! >:-O

E niente, barriere linguistiche. Sarà che l'Inglese non è la mia prima lingua, sarà che forse in realtà parlo Visigoto antico, chissà.
Inoltre, da un anno a questa parte, si è sparsa la notizia, falsa e tendenziosa, che nella nostra tavola calda si facciano omelettes.
In 18 anni di carriera, la Festa Rotolante non ha mai (MAI) cucinato una sola omelette.
Eppure, alla cassa e al telefono, gente speranzosa e incredula, continua a richiederle. 
Chi avrà mai sparso questa leggenda metropolitana in giro???

XX: Le fate le omelettes? >> è la leggenda metropolitana più diffusa al mondo, dopo i coccodrilli nelle fogne di Gniu Iorc.
UU: No, guardi, non le facciamo.
XX: Eh, una volta le facevate! >:-(
UU: No, no, guardi, in tre anni che lavoro qui non le abbiamo mai fatte e anche il capo mi conferma che non le abbiamo mai avute nel menu....

Riattacca, così, di punto in bianco, e richiama OF COURSE dopo trenta secondi...

XX: Allora, voglio una baguette con salsiccia, un panino al formaggio e un'omelette.
UU: '-'  No, signora, guardi (sarà la barriera linguistica anche qui, ma meglio di così non lo so dire) noi non facciamo omelettes...
XX: .............. E IO ADESSO CHE C***O MI MANGIO?! >:-O
>> O.O la voglia di rispondere "il resto del cibo che abbiamo non è velenoso eh" o "si mangi la lingua, miss Educazione 2017", ma non puoi, perché il cliente va sempre trattato con riguardo -_-*

Ora, non siamo il Ritz e nemmeno il Gran Caffè Reale, e le parolacce scappano anche a me, ma... ce n'era bisogno? °.°
Il grande classico (e molti commessi di molte attività qui concorderanno con me ;-) ) è il cliente dell'ultimo minuto, quello che, a 20 secondi dalla chiusura, si presenta, ignora una qualunque resistenza e, fiero, esclama:

"Ah, ma ancora non sono le 16:00, quindi faccio in tempo a mangiare qualcosa! :-D "

No, non sono ancora le 16:00. Ma sono le 15:59:40". Veda un po' lei. ù_u
Clienti, di qualunque cosa voi siate clienti, per favore, a meno che non sia una questione assolutamente irrinunciabile di vita o di morte, evitate di entrare in un negozio che sta chiudendo.
Non ce l'avete una casa? Noi sì, e vorremmo tornarci, dopo una giornata passata in piedi *.*

Insomma, a volte il lavoro può essere stressante e vorresti sbattere la testa (di qualcun altro, non la tua) al muro, ma, ripensandoci su, molte cose diventano un motivo per ridere e far passare in allegria anche le giornate più tremende XD
Spero di avervi strappato un sorriso e vi lascio il link al mio ultimo articolo del blog Rainbow500Arcobaleno, così, a buffo.
Ciao a tutti! :-*

martedì 3 ottobre 2017

Ex colleghi - Telepatia guasta - Menù ingiusto

Eccomi qui per condividere con voi nuove storie belle, che arricchiscono la vita quotidiana di una Uapa qualunque.
Oggi conosceremo una collega che se ne è appena andata, dopo tanti tanti anni di servizio, per questioni personali molto nobili, legate all'adozione di un peloso.
Esperta, rapida, sveglia, ordinata la barista che tutti vorrebbero avere. In linea di massima.
E la collega che tutti vorrebbero avere. Quando non si immedesima nel capo o quando non evita il turno alla lavastoviglie per oltre un anno o quando, invece di rabbonire i clienti durante un'attesa, li carica, lamentandosi di "Che diavolo stanno facendo in cucina?! Buoni a nulla!".
Per motivi legati alla praivasi, chiameremo questa collega Signorina Rottermeier (ogni riferimento è puramente casuale).
Premessa: fra i nostri ingredienti più amati c'è il pollo arrosto, che, tagliato a fette sottili, guarnisce panini e insalate di tutti i tipi.
Ora, il pollo va cotto bene e ha dei tempi di cottura che, salvo salti spazio-temporali, hanno più o meno sempre la stessa durata. Una volta uscito dal forno, il pollo ha anche una certa temperatura minima, dettata dalla legge, che noi tendiamo a sfiorare verso l'alto, per ottenere anche una gustosa doratura esterna *.* ma sto andando fuori tema.
La temperatura minima è di 75°C (82 in Scozia, ma chissene, noi non siamo in Scozia).
Avete mai toccato una qualunque cosa che abbia raggiunto o superato i 75°? Avete presente?
Beh. Scotta.
Detto ciò...

RR: E' pronto il pollo?
UU: Sì, ma è appena uscito dal forno ed è troppo caldo per affettarlo.
RR: Ah ok. < 30 secondi dopo > Una baguette al pollo da portar via, allora.

Il giorno dopo, copia e incolla, stessa scena:

RR: E' pronto il pollo?
UU: Sì, ma non possiamo ancora affettarlo, perché è troppo caldo.
RR: Ah ok.................................... Baguette al pollo.
UU: Il pollo è ancora troppo caldo!
RR: Ah, ok, ma a loro non importa mica!
UU: A loro no, ma a noi che dobbiamo toccarlo sì :-S e non si affetta neanche bene :-S
RR: OMMIODDIO! D:  

>> Perdita di memoria a breve termine, che neanche Dory.

Ma passiamo ai clienti pazzi, freschi freschi di giornata :-)
La prima è la cliente telepatica che spera di essere entrata in una tavola calda con personale telepatico anche lui, ma siccome no, si è guastata la telepatia e non ha funzionato a dovere:

XX: Una baguette al formaggio, con la maionese, da mangiare qui.

Al di là dell'abbinamento bizzarro, che de gustibus non disputandum est, tagliamo la baguette, ci mettiamo uno strato di maionese, le fette di formaggio e la serviamo sul suo piattino guarnito, ma, una volta giunti al tavolo....

XX: Ma non così... Io pensavo che avreste messo la maionese da un lato, in una terrina... E poi che avreste scaldato bene la baguette, in modo che il formaggio si sarebbe sciolto col suo calore... Sciolto bene, ma non troppo...

>> E come non intuirlo?! Era così palese! :-|

Apro una parentesi sullo "sciolto bene, ma non troppo", "ben cotto, ma non troppo", "abbastanza caldo", "Tanto pepe" e simili.
Un appello a voi tutti: queste sono misure soggettive. La vostra idea personale potrebbe non essere la stessa idea standard che per termini di legge o per abitudine dobbiamo rispettare. 
E tu, sì, proprio TU, per l'amor del cielo, se mi chiedi un "Tortino rustico caldo", quando te lo consegno, non mi dire "E' troppo caldo!", caspita, soffiaci sopra, aspetta due minuti, poi mangialo, che non morirai di fame! °_°*
Chiudiamo la parentesi.

Il cliente successivo, come tanti suoi amici, membri dello stesso club dei Clienti In Rivolta Contro i Menù Ingiusti, sì presenta chiedendo delle uova strapazzate, che non sono sul menù. Non ci sono mai state, in 18 anni di attività della nostra tavola calda. Mai, neanche per scherzo il 1° Aprile.

AA: Mi spiace signore, noi non facciamo le uova strapazzate... > disse il collega, con tono pacato.
XX: COME SAREBBE NON FATE LE UOVA STRAPAZZATE?! (si calmi '-' ) E PERCHE' MAI NO?! (giuro) SONO SEMPLICISSIME DA FARE... (seguito da ricetta dimostrativa, mentre la fila alla cassa cresceva)... RIDICOLO!!! >:-O

>> Uno di quei casi in cui le uova strapazzate non le fai, ma vorresti sia legale poter strapazzare un cliente ;-)

Bene, anche per oggi abbiamo concluso la rassegna delle avventure di Uapa, spero che almeno una di queste righe vi abbia strappato un sorriso, perché è l'unico scopo di questo angolo! XD
Ciao a tutti!

lunedì 11 settembre 2017

L'inganno della pera - Clienti suicidi - Risposte a casaccio



Ho trovato delle caramelle Haribo inquietanti, a forma di omino spettrale e spaventoso, inespressivamente tondeggiante. 
Ma la voglia di caramelle gommose era troppa ed essendo le uniche disponibili mi sono fatta forza.
Poi, sulla confezione c'era scritto "Mix".
Invece dentro ce n'erano 2 alla fragola, 1 al limone e il resto tutte bianche e verdi (bel mix, signor Luigi Haribo, complimenti!).
Dico, quelle verdi saranno al lime.
NO.
Sono tutte ananas e pera.
PERA, capite?! :'O
Eh no, non sono un'amante delle caramelle alla pera, lo ammetto -_-'

Ma proseguiamo con le mie avventure tavolacaldesche, partendo da una premessa: i gamberetti.
Adoro i gamberetti, specialmente fritti, ma purtroppo a lavoro sono il mio incubo, perché sono potenzialmente mortali per chi ne è allergico °_°
Per cui, ogni qual volta qualcuno ordina dei gamberetti, scatta l'allarme rosso: tagliere a parte, coltello a parte, posate a parte, muta da paalombaro e lavaggio di mani prima, durante e dopo la preparazione del piatto in questione, con disinfezione totale del tavolo a lavoro finito e fra un ingrediente e un altro, per evitare la contaminazione di qualsiasi altro ingrediente, doccia chimica anti radiazioni.
Una gran rottura di zebbedei un lavoro che richiede un alto livello di attenzione e dei tempi di realizzazione piuttosto dilatati, rispetto allo standard delle altre ricette.
Premesso questo, ecco a voi la scena di oggi...

Panino con i gamberetti da mangiare al tavolo, ad ora di pranzo, vale a dire quando la sala è piena e c'è una bella fila di gente che aspetta cibo take-away.

FF: Ecco il suo panino, signora :-)
XX: Uhm... In effetti, sa che c'é? Lo voglio a portar via...

Torno in cucina, prendo un nuovo tagliere (che il primo è già a lavare), ricompongo il panino in una vaschetta da portar via, metto piatto e tagliere a lavare, mi lavo le mani, imbusto la vaschetta, mi rilavo le mani per sicurezza, le riporto il panino.

FF: Et voilà! Il suo panino ^^
XX: (lo apre) Ah, ma è pane bianco... (eh sì, lo ha ordinato lei...) ... No, senta, me lo fa nel pane integrale, che è meglio? >> ma meglio per chi?! '-'

Ritorno di nuovo in cucina, butto il panino che ormai è irrecuperabile (col pianto nel cuore, perché c'è gente che muore di fame), riprendo un nuovo tagliere ed un nuovo coltello, rimetto la roba a lavare, rifaccio il panino, mi rilavo le mani, metto il nuovo panino nella vaschetta, mi rilavo le mani, ri-imbusto il panino e mi dispero per la decina di altri ordini che nel frattempo si sono accumulati.
Le riporto il panino.

FF: Ecco qui signora ^^'
XX: Uhm... Non me lo può mettere in un'altra confezione, perché questa non mi piace :-S

>> Signora, se non vuole finire a pezzetti negli ingredienti del prossimo panino, le consiglio CALDAMENTE di non sfracassare più le p di accontentarsi di questa confezione -_-*


Dopo questo delirio e dopo essermi fatta letteralmente il c**o per recuperare il ritardo aver magicamente preparato in tempo record gli ordini accumulatisi, mi sono potuta rilassare fuori dalla cucina, dove ho scambiato qualche chiacchiera al lato bar, finché ho assistito a questa scena, che vede protagonista un cliente pazzo e per una volta una persona diversa dalla sottoscritta, la giovanissima studentessa che lavora da noi part-time quando la scuola è chiusa e che, per ragioni di protezione dei dati personali, chiameremo Zoui.

ZZ: Vuole un toast o una baguette?
XX: Sì.
>> ... '-' ... No '-' .

E niente, risposte a casaccio, uguale come al centralino. Deve essere uno di quelli che chiama l'ARIT di qui ;-)
Bene, vi lascio e vado a preparare la cena, che le gambe starebbero volentieri ancora sbragate qui dopo una giornata in piedi, ma lo stomaco reclama cibo! XD

martedì 25 luglio 2017

Incredibile!

Un post che avevo scritto "qualche" tempo fa e non ho mai pubblicato :-) credo :-S


Uno pensa sempre di non potersi più stupire di nulla, ma poi ti chiamano da posti di cui mai avresti sospettato l'esistenza:

XX: Salve, chiamo dal comune di Massacro... >> che posticino allegro, che deve essere ò_O

Perfino la tua stessa lingua ti sorprende. Parole che fino a ieri venivano pronunciate in un modo, improvvisamente si trasformano:

XX: ... Stavo controllando diverse imprese assicuràtrici.

Ed è quindi comprensibile che molta gente non sappia a chi rivolgersi per trovare una soluzione ai loro problemi, e si rivolgono così ad una voce amica...

XX: Buongiorno... Io vorrei reincontrare un mio amico... >> e chiamare direttamente lui, no???

Forse qualcuno si lascia prendere la mano...

XX: Buonasera. Senta, nel caso di incidente ad un incrocio semaforico, nel caso in cui distrugga il guardarail o il semaforo, a chi devo chiedere risarcimento? >> cioè, oltre a distruggere un incrocio, vuoi pure il risarcimento? E perché non una medaglia?!

Ma poi capisci che in fondo anche chi ti chiama ha dei problemi...

XX: Allora, sì, se mi da il numero... Un momento... Non trovo una penna, la penna non la trovo, non la trovo, non la trovo, non la trooovooo, non la trovo...

GROSSI problemi... Anche alla fermata dell'autobus!

XX: Non ci si crede, non sanno a chi dare 50 centesimi e che sarebbe?!
UU: ...?
XX: Ci sarebbero tante cose da fare, se prendessero una scopa e raccogliessero tutti 'sti mozziconi, per la strada, le pare che i negozianti non gli darebbero 5€?!
UU: Beh...
YY: Scusate, è molto che non passa il 490? >> domanda retorica.
XX: Io e la signorina è un quarto d'ora che aspettiamo!
UU: ???!!! Ma se lei è appena ARRiv...
XX: E' un'ora che aspettiamo! La signorina si è ARResa!
YY: Oh :-S
XX: Eh no! Non faccia così, signora! Lei è una di quelle che non da mai niente a nessuno, la riconosco dalla faccia!
YY: Oh! >:-(
UU: >_<
XX: Eh, io ho lavorato con la gente tanti anni, so riconoscere la gente dalla faccia. Quella è una che ha tutto e lo tiene tutto per sé, senza dare niente a nessuno, poi muoiono solo. 'Sti matti! >> ehm '-' ... Vi prego, ditemi che non farò la stessa fine, a forza di lavorare con la gente!

E tu, povera Uapa, percossa e inaridita... Uhm, no, un momento...
E tu, povera Uapa, ti domandi perché la gente alla fermata, quando girano questi matti, guardi te in cerca di una spiegazione. Cos'è, mi conoscete? Ho il monopolio sull'attirare i pazzi?! Perché date già per scontato che, di tanta gente che aspetta l'autobus, il matto di turno comincerà a parlare proprio con me?! :-S
Per fortuna ogni tanto chiama anche qualche voce nota, qualche personaggio famoso:

XX: Mi hanno tambonato il gincue (5) Ticempre (Dicembre)... >> la riconosco, è Sconsolata! :-D

E, a volte, perfino qualche poeta, che parla in rime, come se stesse componendo versi:

XX: Sono l'avvocato Terenzone... Vorrei un'informazione... Su un'attestazione... >> decisamente ha sbagliato occupaz... Ehm mestiere :-)

Qualcun altro, invece, i versi li emette, tentando (senza successo) di parlare Italiano...

XX: Sono una privato... Bla bla bla... Passano qualche giorno... Bla bla bla... Mi chieda una cosa assurda. >> ok, ecco la mia domanda assurda: lei è andato a scuola?

Beh, sia come sia, ogni giorno mi lascia sempre sorpresa!!!
Un abbraccio e buon Martedì! :-*

lunedì 24 luglio 2017

Previsioni del tempo - Mafia Russa - Diverse misure

Ogni giorno un'avventura a lavoro, a casa, ovunque vada c'è sempre quell'elemento pittoresco che colora la giornata.
Oggi, in particolare, ho cominciato la giornata con le previsioni del tempo alla radio.
L'annunciatrice, come un dannato disco rotto, raccontava balle improbabili e dipingeva scenari tropicali si lasciava andare a previsioni ottimiste per questo estivissimo 24 Luglio, che la contraddiceva terribilmente, regalandoci l'ennesima giornata "ti-faccio-credere-che-sta-per-uscire-il-sole-ma-poi-mi-riannuvolo-e-ripiovo-umidamente", con temperature massime intorno ai 14°. E se mi conoscete sapete che per me la temperatura ideale è 30°, minime a 24°.

"Dopo un inizio nuvoloso e fresco (leggi 10°), avremo qualche sprazzo di sole caldo (14°)" ^^

Dove sarebbe stato più corretto dire:

"Dopo un inizio nuvoloso e fresco, vi c*******e proprio sotto dal freddo e comunque il sole non lo vedrete manco per sbaglio in cartolina".

La giornata è continuata tranquillamente a lavoro, nessun cliente particolarmente strano, tutto liscio come l'olio e ho finito il turno in allegria.
Tornando a casa, mi ha fermata un tizio che mi ha detto:

"E' bello vedere qualcuno che sorride :-) " >> oooh, che simpatico signore, ha pensato l'ignara Uapa...

Solo che poi mi ha raccontato la storia della sua vita e di sua moglie.

Che è stata uccisa '-'

Ma non ho capito se è stata uccisa in ospedale dalla malasanità, l'ha fatta fuori la mafia Russa o se lui, che è amico di Putin, ha chiamato dei sicari per ucciderla.
Mai fidarsi dei simpatici signori per strada. -_-'

La giornata si è conclusa con un duro confronto con la realtà delle ricette su Internet.
In esclusiva qui per voi, ecco la mia personale TAVOLA DI CONVERSIONE DELLE RICETTE DI GIALLO ZAFFERANO:

Ricetta facile = Ricetta livello Masterchef avanzato
Quantità: per 4 persone = Raddoppia la dose, che non basta
Tempo di preparazione: 30 minuti = Tempo di preparazione: 4 ore (+ 20 minuti per impiattare)

Ecco, questa è stata la mia giornata e, almeno per me, è un piacere condividerla con voi... Immagino che sfogliando questo blog potrete capire perché Uapa NON PUO' definirsi una persona normale! XD

giovedì 20 luglio 2017

I contro del lavorare in una tavola calda

Tornando a casa, mi sono fermata ad accarezzare un'adorabile micina.
Mi è saltata in braccio, facendo le fusa.
Mi è salita in testa. Sì, proprio letteralmente in testa.
Ha cercato di mangiarmi i capelli.
Il risultato di una giornata di lavoro alla tavola calda, tutto il tempo a sfornare bacon.
HA TENTATO DI MANGIARMI, CAPITE?! :-(

Altra cosa, forse più terribile, è entrare in un piccolo negozietto e sentire questa conversazione:

XX: Mmmh, che profumino!
YY: Oddio, sì, panino con le salsicce!
XX: Che fame...

E tu sai bene che quel profumo viene dai tuoi capelli, che durante la giornata hanno assorbito tutto l'unto possibile che il forno ha rilasciato, sotto forma di profumino invitante! XS

Insomma, lavorare alla tavola calda è uno spasso, ma bisogna fare i conti con questi piccoli inconvenienti -_-'

lunedì 13 marzo 2017

LA DURA VITA DELL'AIUTO CUOCO

Lasciato l'ufficio, lasciata la mia amata Italia, mi sono trasferita in Inglesia e qui sono stata accolta come se fossi a casa, letteralmente, ovunque mi sia trovata ad andare.
Dopo tre mesi di fancazzismo riposo, mi sono messa a cercare lavoro: un pomeriggio sono uscita con qualche curriculum e mille paure e sono andata a bussare alla porta di quelle attività che, pensavo, avrebbero fatto per me, non volendo rincartapecorirmi di nuovo dietro una scrivania puntando a dare una nuova dimensione alla mia vita lavorativa.
Prima di tutto sono andata a supplicare cercare lavoro in ben due tolette per cani, purtroppo senza troppa fortuna.
Poi, incoraggiata da un passante che "Anche io sto cercando lavoro, ma tanto qui non c'è trippa per gatti", sono entrata in questa tavola calda deserta e dall'aspetto vecchiotto, alla fine della via principale, tanto che non sapevo neppure della sua esistenza.
La ragazza dietro al bancone prese il mio curriculum e mi disse che lo avrebbe dato al capo. Certo. Come no. Dicono tutti così.
Il pomeriggio successivo, avevo già un appuntamento con il mio nuovo capo, che per questioni di privacy chiameremo Gion. 
E chi l'avrebbe mai detto??
Assunta come aiuto cuoco, nonostante da subito abbia messo in chiaro della mia totale ignoranza e incapacità in cucina e nonostante mi sia offerta come lavapiatti, ho cominciato la mia avventura alla tavola calda, che per ragioni di sicurezza diplomatica chiameremo Festa Rotolante.

E da qui, comincia La Dura Vita dell'Aiuto Cuoco, ma, siccome non mi va di cambiare il titolo per ragioni di sicurezza informatica, questo blog continuerà a mantenere il suo vecchio nome!
Spero mi seguirete nei nuovi deliri e nelle nuove avventure che riempiono le mie nuove giornate a lavoro e spero sapranno strapparvi un sorriso!
Ciao a tutti!

lunedì 27 febbraio 2017

Bidelle e sederi: cose belle da condividere.

Secoli che non aggiorno e allora ecco qui ben due foto (ullallà!) per farmi perdonare!
Nella prima, potete amirare un ritratto iperrealistico (no, giuro) della bidella dell'asilo dove andavo.
Sì, i piedi ce l'aveva, perennemente nei calzettoni grigi e nelle ciabatte.
L'espressione era più o meno sempre quella, salvo sorridere qualche volta (non a me, che io ricordi).
Anzi, questa è proprio l'espressione che aveva quel giorno... Quando mi sorprese ad arrampicarmi sul termosifonr del bagno, per affacciarmi dal finestrone... Ricordo quel momento come fosse ieri ^^' (ma per fortuna ho rimosso le cinghiate che la maestra mi diede come punizione i rimproveri accesi della maestra -_-' altri tempi, ragazzi, altri tempi)...
Ah, sì, aveva anche le mani!


Le Jacket Potatoes sono questa cosa magnifica che gli Inglesi cucinano: patatone al forno, farcite con gli ingredienti più disparati, dal formaggio al tonno, dai fagioli al chilli, un giorno vi posto qualche ricetta sull'altro blog, promesso *.*
Ovviamente, prima di metterle in forno, dato che vanno con tutta la buccia, vanno lavate e spazzolate bene.
Ed ecco che, una mattina, durante l'operazione di lavaggio, mi sono ritrovata fra le mani, la PATATA SEDERE.
No, ma dico, guardatela e poi ditemi se non è proprio un sedere! XD


Non so a chi sia capitata, né con quale ripieno e sinceramente non voglio saperlo ^^'
Fra l'altro oggi Steve ha trovato una pera sedere.
Che bello il reparto ortofrutta, quissù!

E così, chissà se riuscirò ad essere più costante? Io non faccio programmi su questo, che tanto poi mi si sconquassano sempre tutti!
Un abbraccio a tutti!